Muore Franco Franchi. Insieme a Ciccio Ingrassia, entrambi palermitani, fonda negli anni Cinquanta un duo comico di enorme successo. Girano ben 132 film, puntualmente apprezzati dal pubblico e stroncati dalla critica cinematografica. Negli anni Ottanta, Franchi cambia registro e si confronta con ruoli drammatici in “Kaos” dei fratelli Taviani e in “Tango blu” di Bevilacqu. Al funerale di Franco Franchi, partecipato da una folla commossa, Ciccio Ingrassia commenta: “Immagino ora di trovarmi in un film, nella scena del funerale di Franco, e ad un tratto il regista dice: Stop!. Purtroppo questo non è un film“.
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Lo stato della cremazione in Italia. Nel 2015 il 21% dei feretri è stato cremato.
Nel Regno Unito e nei maggiori paesi del Nord Europa la percentuale di defunti cremati si aggira intorno al 70%: in Italia siamo invece al 21% sul totale. Questo dato dimostra differenti vedute di pensiero all’interno del Vecchio Continente: in ogni caso nella nostra penisola il mercato della cremazione è in continua espansione. A rendere noti questi dati è uno studio del Codacons, che posizione il nostro paese fanalino di coda europeo nella speciale classifica relativa al numero di feretri cremati. Entriamo nel dettaglio con i numeri diffusi dall’associazione di difesa dei consumatori e dell’ambiente: nel 2015 si sono registrate 137.165 cremazioni, contro i 117.956 del 2014. Si tratta di una crescita annua del 16%. Tuttavia c’è molta disparità tra le diverse regioni italiane: il trend è in crescita al nord (specialmente a Milano), ma ancora non prende piede al sud, sia per una scarsa diffusione dei poli crematori sia per motivi legati alla tradizione del funerale classico. C’è spazio anche per il portafogli nella ricerca Codacons: il settore della cremazione genere in Italia un giro d’affari di 70 milioni di euro (2015), con tariffe molto diverse lungo tutto lo stivale. Perché questa disparità di costi? La Legge numero 26 del 28 febbraio 2001 stabilisce che la cremazione è un servizio pubblico locale a tutti gli effetti, sottoposto ad un regime di prezzi controllati. Sulla base di questa norma sono dunque individuate le tariffe massime applicabili al pubblico ma ciascun comune può differenziarle, introducendo per esempio incentivi o sconti.
Fondo per il rimpatrio -Fratelli Paternostro S.n.c.-
Il Fondo per il rimpatrio (Legge 30 dicembre 1986, n. 943, artt. 13 e 14) è stato istituito presso l’Inps, con lo scopo di assicurare i necessari mezzi economici per il rimpatrio del lavoratore extracomunitario che ne sia privo.
Lo stesso Fondo assicura anche il rimpatrio delle salme dei lavoratori extracomunitari deceduti in Italia.
La contribuzione è stata soppressa dall’anno 2000, quindi si tratta di un Fondo ad esaurimento e le domande potranno essere accolte nei limiti della capienza residua del Fondo stesso.
A CHI SPETTA
Ai lavoratori subordinati extracomunitari.
In caso di rimpatrio di salme di lavoratori subordinati extracomunitari la richiesta può essere presentata da:
parenti entro il 4° grado della persona deceduta, residenti in Italia;
gli organismi rappresentativi di cittadini stranieri immigrati, formalmente istituiti presso le Amministrazioni Comunali;
le associazioni di cittadini stranieri immigrati non appartenenti all’Unione Europea, iscritte ad albi o registri istituiti ai sensi di legge presso le amministrazioni locali, regionali o statali;
le associazioni od organizzazioni che svolgono attività a favore degli immigrati e che siano iscritte ad albi o registri istituiti ai sensi di legge presso le amministrazioni locali, regionali o statali.
REQUISITI
I requisiti per richiedere l’intervento del Fondo per il rimpatrio nello Stato di cui hanno la cittadinanza sono:
residenza in Italia;
regolare permesso di soggiorno (anche scaduto purché la scadenza non sia superiore a sei mesi);
valido rapporto di lavoro subordinato e per i quali sia stato versato (o sia dovuto) almeno un contributo obbligatorio;
mancanza di mezzi economici per sostenere le spese a tal fine necessarie che deve essere attestata mediante una dichiarazione di responsabilità rilasciata dal lavoratore stesso al momento della richiesta di intervento del Fondo. Per mancanza di mezzi economici deve intendersi il possesso, da parte del lavoratore extracomunitario, di un reddito il cui ammontare, nel corso dell’anno, non sia superiore a quello necessario per ottenere la pensione sociale.
Il lavoratore extracomunitario, poiché la legge espressamente non lo vieta, può beneficiare più di una volta della prestazione a carico del Fondo per il rimpatrio, purché il nuovo rapporto di lavoro, regolarmente costituito, non sia stagionale e siano trascorsi almeno due anni dal precedente rimpatrio.
In caso di rimpatrio di salme di lavoratori subordinati extracomunitari valgono gli stessi requisiti.
QUANTO SPETTA
L’INPS si assume l’onere del rimpatrio sostenendo il costo del biglietto relativo al mezzo di trasporto di cui il lavoratore si servirà (aereo, treno, nave o altro mezzo pubblico).
In caso di rimpatrio di salma di lavoratore subordinato extracomunitario l’Istituto rimborsa le spese funerarie e di trasporto per il rimpatrio della salma stessa alla persona che le ha sostenute.
A CHI NON SPETTA
Non possono usufruire del fondo per il rimpatrio:
i lavoratori frontalieri;
i lavoratori stranieri ospiti per motivi di studio o di formazione professionale;
3. gli stranieri occupati da organizzazioni o imprese operanti nel territorio della Repubblica Italiana, che siano state ammesse temporaneamente, su domanda del datore di lavoro, per adempiere funzioni e compiti specifici, per un periodo determinato, e che siano tenute a lasciare il paese quando tali funzioni o compiti siano terminati;
gli stranieri occupati in istituzioni di diritto internazionale;
gli artisti e i lavoratori dello spettacolo, salvo quanto previsto dal comma 2 della citata legge;
i marittimi;
tutti i cittadini degli stati membri della CEE;
i lavoratori extracomunitari per i quali sono previste norme particolari più favorevoli anche in attuazioni di accordi internazionali.
LA DOMANDA
Per la concessione della prestazione gli interessati devono presentare apposita domanda tramite uno dei seguenti canali (circolare INPS n. 42 del 21.03.2012):
web – avvalendosi dei servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN dispositivo attraverso il portale dell’Istituto www.inps.it servizi On-line – Servizi per il cittadino – Invio domande di prestazione a sostegno del reddito – Rimpatrio lavoratore extracomunitario.
telefono – chiamando il Contact Center integrato al numero 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico, abilitati ad acquisire le domande di prestazioni ed altri servizi per venire incontro alle esigenze di coloro che non dispongono delle necessarie capacità o possibilità di interazione con l’Inps per via telematica;
enti di Patronato e intermediari autorizzati dall’Istituto, che mettono a disposizione dei cittadini i necessari servizi telematici.
La domanda dovrà essere corredata della seguente documentazione:
passaporto;
dichiarazione dell’ultimo datore di lavoro comprovante il rapporto di lavoro o documenti equivalenti (bollettino del versamento dei contributi, copia dell’autorizzazione all’avviamento al lavoro controfirmata dal datore di lavoro, busta paga, ecc.);
Dopo aver effettuato tutti gli adempimenti di competenza l’Istituto comunicherà per iscritto agli interessati, il diritto o meno alla prestazione, invitandoli, in caso positivo, ad attendere apposita comunicazione da parte dell’organizzazione internazionale per le migrazioni (O.I.M.), organizzazione incaricata dall’Istituto di curare il rilascio dei titoli di viaggio necessari per il rimpatrio.
In caso di rimpatrio di salma di lavoratore extracomunitario il firmatario della domanda, presentata anche in questo caso esclusivamente in via telematica, dovrà:
essere un familiare o la persona che avrà sostenuto tutte le spese di trasporto della salma;
rilasciare la dichiarazione di responsabilità, attestante lo stato di indigenza del lavoratore deceduto.
La domanda dovrà essere corredata dai seguenti documenti:
documentazione attestante la relazione di parentela;
certificato di morte della persona immigrata, attestante data e luogo del decesso;
dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante che le spese non sono state sostenute da altra istituzione o ente pubblico;
fattura e/o altra documentazione contabile relativa alle spese sostenute per il trasferimento della salma.
La liquidazione agli interessati delle spese sostenute per la traslazione della salma è effettuata direttamente dall’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) che successivamente richiederà all’Agenzia Complessa di Ostia-Lido il rimborso degli importi anticipati per conto dell’INPS.
CREMAZIONE: L’alternativa a Palermo per la Sicilia
Un cambiamento nella cultura di Messina – Un’inversione di tendenza passata in secondo piano, ma che spiega bene il trascorrere dei tempi. Nella città dello Stretto ha iniziato a prender piede, con un certo successo, il fenomeno della cremazione nello storico campo santo del luogo. L’impianto crematorio, realizzato al cimitero Monumentale di Messina, è entrato in funzione il 22 agosto, ma sembra aver già un grande seguito. Può apparire incredibile, eppure è così. In soli tre mesi sono state effettuate ben 350 cremazioni, ovvero quattro al giorno. Il 50 per cento delle cremazioni ha riguardato non residenti e nell’ordine, sulle tre scelte consentite dopo questa pratica, c’è al primo posto l’affidamento delle ceneri, al secondo l’opzione della collocazione dentro il cimitero e al terzo posto la dispersione in ambienti naturali. Una vera e propria rivoluzione per una città come Messina, che ha sempre fatto dell’arte funeraria un vanto e una tradizione imprescindibile. Un cambiamento radicale in nome del rispetto dell’ambiente, considerando che l’impianto, ad altissima tecnologia, non emette fumi in atmosfera come prescritto dai più recenti orientamenti normativi europei, internazionali e dalle indicazioni regionali.
Una soluzione contro quell’orrendo deposito di defunti – È una soluzione concreta al problema decennale che attanaglia il cimitero messinese. Si, il riferimento è a quell’antipatico deposito di bare che si trova dentro il Monumentale. Un luogo sempre pieno, dove in estate sono attivi dei ventilatori per impedire che si alzi un cattivo odore dovuto alla putrefazione dei cadaveri. Parenti e amici, spesso e volentieri, sono costretti ad attendere mesi e mesi per veder tumulata la persona cara. Uno strazio, una mancanza di rispetto che per i residenti in altre zone d’Italia è qualcosa di incredibile. Provate a raccontargli la storia del deposito e vedrete quale sarà la loro reazione. Eppure è la triste realtà. In un contesto del genere, però, la cremazione potrebbe essere una soluzione alternativa. Una scelta intelligente sotto diversi punti di vista: si rispetta l’ambiente circostante, si recupera spazio e magari un giorno si porrà fine alle orrende costruzioni di palazzine in cui vengono tumulati i defunti e inoltre si contribuisce a svuotare quel maledetto deposito. Un salone utilizzato come se non ci fosse alcun riguardo per i morti. Un vero e proprio paradosso da queste parti, tenendo presente la centralità che il messinese attribuisce alla tradizione dei defunti.
Una pratica economica per i residenti, ma ci saranno agevolazioni per tutti – Le cremazioni, ormai, sono approvate dalla Chiesa cattolica e nel cimitero Monumentale di Messina hanno permesso di iniziare a svuotare il deposito che al momento conta circa 400 salme. Molti familiari che hanno i loro cari “parcheggiati” in quel luogo irrispettoso, hanno deciso di fare il grande passo e pur di toglierli da quello spazio si sono convinti della bontà della pratica di cremazione. In realtà, è bene sottolinearlo, diverse persone hanno iniziato a guardare con interesse alla cremazione anche per i costi esigui per i residenti e qui la crisi economica ha il suo peso: il prezzo è di 410,40 euro. Già, i residenti. È necessario fare una distinzione tra abitanti e altre persone provenienti da diverse città del sud Italia, perché l’impianto crematorio di Messina sta diventando un punto di riferimento nel meridione. È molto apprezzato per l’efficienza e il rispetto del dolore. L’unica pecca è quella dei prezzi. La differenza con un residente, infatti, è sin troppo evidente: si parte da 577 o 857 euro, fino a 1.167 euro per la cremazione di defunti extra residenti i cui corpi sono stati posizionati in casse con doppio zinco. Da gennaio, però, per venire incontro alle esigenze dei non residenti entreranno in vigore delle agevolazioni per abbassare i costi: il pagamento online e le prenotazioni per le operazioni di cremazione.
Funermostra 2017. Il business in primo piano.
Funermostra, l’Esposizione Internazionale dei prodotti e dei Servizi Funerari, prepara la prossima edizione in programma a Valencia dal 24 al 26 maggio 2017. L’evento, per il quale è iniziata la commercializzazione degli spazi, si prefigge di accrescere la propria offerta espositiva e per tale motivo ha incrementato la propria azione di promozione a livello nazionale ed internazionale. Le prospettive sono decisamente interessanti. “Molte aziende estere, prevalentemente da Italia e Portogallo, hanno manifestato interesse ad essere presenti per cogliere le opportunità offerte dal mercato spagnolo”, afferma Beatriz Colom, direttore di Funermostra. “E anche i più importanti Gruppi funerari della Spagna, così come l’Associazione Nazionale dei Servizi Funebri (Panasef), hanno già assicurato la propria presenza per recitare un ruolo di primo piano all’interno della rassegna. Nella precedente edizione abbiamo registrato la presenza di oltre 1.100 imprese funebri e di più di 2.500 professionisti. Nel 2017 ci proponiamo di superare questi risultati proponendoci anche come piattaforma di business e di networking per il comparto funerario e cimiteriale”.
Il Papa scrive a una bimba malata. La lettera letta ai funerali.
“Carissima Paolina, le tue foto sono sulla mia scrivania, perché nel tuo sguardo veramente speciale io vedo la luce della bontà e dell’innocenza. Grazie per avermele inviate!“. Inizia così una lettera indirizzata il 22 settembre da Papa Francesco a una bambina gravemente malata, resa nota nei giorni scorsi in occasione del suo funerale.
Legge di bilancio 2017: proposto un emendamento sulle spese funebri e cimiteriali.
Legge di bilancio 2017:
É stato inserito fra gli emendamenti proposti alla legge di bilancio 2017 quello riguardante le misure fiscali sui costi funerari e cimiteriali. L’emendamento in questione è il numero 2.42 a firma Ghizzoni.
Questo il testo proposto:
“Dopo il comma 2, aggiungere i seguenti:
2-bis. All’articolo 15, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) la lettera d) è sostituita dalla seguente: « d) le spese funebri, per le opere lapidee cimiteriali e per la relativa accessoristica funebre sostenute in dipendenza della morte di persone, per una cifra complessiva pari al 75 per cento delle spese sostenute e documentate, fino a un totale di 7.500 euro»;
b) dopo la lettera d) sono inserite le seguenti: « d-bis) i premi, rateali o in unica soluzione, corrisposti ad una società di assicurazioni per la previdenza funebre, nella misura pari al 75 per cento della spesa sostenuta e fino all’importo massimo di 7,500 euro nell’esercizio in cui sono corrisposti. La detrazione di cui alla presente lettera non è cumulabile con quella di cui alla lettera d);
d-ter) i premi, rateali o in unica soluzione, corrisposti a una società di assicurazioni per la previdenza cimiteriale, nella misura massima pari al 75 per cento della spesa sostenuta e fino all’importo massimo di 7.500 euro nell’esercizio in cui sono corrisposti ».
2-ter. Al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’articolo 10, primo comma, il numero 27) è abrogato; b) alla tabella A, parte III, è aggiunto, in fine, il seguente numero: « 127-vicies) prestazioni proprie di pompe funebri, servizi necroscopici, servizi cimiteriali e per la cremazione e di forniture di beni ad essi connessi, nonché lavori di edilizia cimiteriale, opere lapidee cimiteriali e relativa accessoristica funebre ».
2-quater. Le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 48, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, e successive modificazioni, si applicano, nella misura del 40 per cento dalla data di entrata in vigore della presente legge e fino al 31 dicembre 2016 e nella misura del 50 per cento a decorrere dal 1 gennaio 2017, anche alle spese sostenute per lavori di ristrutturazione o restauro di tombe, cappelle, sepolcri e manufatti cimiteriali in genere.
2-quinquies. La detrazione spettante ai sensi del comma 2 quater è ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 24, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni.
Conseguentemente sostituire la rubrica con la seguente: (Detrazioni fiscali per ristrutturazione edilizia, riqualificazione antisismica ed energetica, costi funerari e cimiteriali, acquisto mobili).
Conseguentemente, all’articolo 81, comma 2, sostituire le parole: 300 milioni con le seguenti: 290 milioni di euro”.
Cosa Fare in Caso di Decesso
Decesso avvenuto in struttura sanitaria
Nel caso in cui il decesso avvenga in ospedale, casa di cura privata o casa di riposo, contattate immediatamente il numero 091.616.14.04, attivo 24 su 24 il nostro personale Vi raggiungerà nel più breve tempo possibile e provvederà al disbrigo delle pratiche inerenti, dietro delega dei familiari e a tutte quelle incombenze del caso: dalla preparazione del defunto per la vestizione, alla sistemazione definitiva della salma. Garantiamo tempestività e immediatezza in ogni nostro intervento.
La Fratelli Paternostro s.n.c. presente dal 1958 a Palermo, al fine di evitare il riflettersi di situazioni incresciose invita a diffidare da altre ditte omonime che si qualifichino appartenenti alla nostra stessa Organizzazione.
Decesso avvenuto in abitazione privata
Contattate tempestivamente il numero 091.616.14.04, attivo 24 su 24 Vi raggiungeremo nel più breve tempo possibile.
Decesso avvenuto in luoghi pubblici o all’estero
Nel caso in cui si tratti di morte violenta contattaci immediatamente, effettueremo lo spostamento della salma, con le autorizzazioni necessarie, dal luogo del decesso tramite l’utilizzo di mezzi idonei.
Contattateci direttamente tramite i numeri:
Centralino 091.616.14.04
Fax 091.616.83.64
Continuo 333.23.23.849
attivi 24 su 24 ed un nostro incaricato seguirà personalmente tutte le Vostre esigenze.
L’Impresa è convenzionata con:
Diversi Istituti Religiosi è non, presenti in tutto il territorio Siciliano
CONGREGAZIONI SS. SACRAMENTO CON SEDE IN PARROCCHIA S. GIUSEPPE AI CHIAVELLI – PALERMO
CONGREGAZIONI S. GIUSEPPE CON SEDE IN PARROCCHIA S. GIUSEPPE AI CHIAVELLI – PALERMO
Associazione di mutuo soccorso (Vigili del fuoco) Palermo
CRAL AMAT PALERMO
Collaboriamo con il dipartimento del soccorso pubblico e della difesa civile
Fiduciari di diversi consolati esteri di carriera ed onorari in Italia
L’Impresa è conosciuta a livello Internazionale e collabora con Enti Militari – Capitanerie di Porto – Assicurazioni Internazionali
Trasparenza nei prezzi
Condizioni economiche di favore per gli iscritti a tutte le associazioni convenzionate
Cerimonia Funebre
Palermo la Cerimonia Funebre
Il rito funebre, o funerale, è un rituale civile o religioso che si celebra in seguito alla morte di una persona. Gli usi e le tradizioni relative a tale evento variano secondo il luogo, la fede religiosa od il desiderio del defunto o dei suoi congiunti. E’ celebrato in genere al cospetto della salma con la partecipazione di alcuni individui appartenenti al gruppo sociale di riferimento (famiglia, amici, conoscenti, colleghi, ecc.) ed è spesso presieduto da un’autorità di riferimento sociale (tra queste si include ovviamente i ministri del culto), politico o morale.
In Italia, seppur sia un Paese con copiosa produzione normativa, le materie funebri sono coperte da esigua regolamentazione, nella quale è del tutto prevalente l’aspetto sanitario (norme di sicurezza epidemiologica). L’ inespresso e non codificato diritto funebre (diritto ad una rispettosa sepoltura), non è sempre stato rispettato con uguaglianza: sino a pochi secoli fa, infatti, ad alcune categorie di defunti (fra i quali i suicidi e gli attori) era vietato dedicare onoranze funebri e addirittura veniva negata loro l’ordinaria sepoltura (si inumavano in terra sconsacrata).
In Italia generalmente le volontà del defunto in merito alla modalità di esecuzione del funerale vengono rispettate ma, per maggiore sicurezza, si può redigere o un testamento olografo (scritto cioè a mano, di proprio pugno, datato e firmato) e consegnarlo a un notaio in busta chiusa, oppure un testamento pubblico (scritto direttamente da un notaio).
Le cerimonie funebri possono essere civili o religiose
Anche nel rito civile si richiama la collettiva al rispetto per la morte e si svolgono i prescritti riti simbolici.
Per quanto riguarda i riti religiosi, quello maggiormente diffuso nel nostro Paese è il rito cristiano. Nella tradizione cattolica italiana, il funerale si divide generalmente in tre parti principali:
La “contemplazione” o “veglia”, durante la quale il corpo del defunto è esposto nella bara. Vi partecipano i parenti e gli amici e, normalmente, non vi è un rigido protocollo di comportamento da seguire.
La “cerimonia funebre”, durante la quale il sacerdote officia la Santa Messa esequiale in chiesa e la bara viene aspersa con l’acqua benedetta e incensata. Al termine un amico o un parente della persona scomparsa può leggere un elogio funebre riguardo la vita e le attività del defunto.
Il “funerale”, che si tiene di solito a fianco della tomba o cappella o nelle vicinanze del crematorium, dove il corpo del deceduto viene infine sepolto o cremato. Spesso il percorso dalla chiesa al cimitero è seguito – per lo più a piedi – dai partecipanti al rito funebre o da una selezione di questi. Alla fine della cerimonia possono essere presentate le condoglianze agli intimi del defunto.
La Chiesa Cattolica, ai sensi del canone 1184 del Codice di Diritto Canonico, si riserva il diritto di negare le esequie nei seguenti casi:
qualora il defunto sia notoriamente apostata, eretico, scismatico o abbia provveduto a cancellare gli effetti civili del battesimo;
qualora il defunto abbia scelto la cremazione del proprio corpo per motivi contrari alla fede cristiana;
qualora si tratti di peccatori manifesti, le cui esequie darebbero pubblico scandalo ai fedeli.
La negazione delle esequie è applicabile se prima della morte i defunti non hanno dato alcun segno di pentimento.
Info: 091.616.14.04 – 333.23.23.849 H 24
Non esitate a contattarci per ogni tipo di esigenza o domanda.
Reversibilità Pensione
Reversibilità della Pensione :
Le prestazioni pensionistiche si inseriscono nel quadro generale della previdenza sociale e sono costituite da quattro erogazioni fondamentali:
la pensione di vecchiaia per i lavoratori autonomi;
la pensione di vecchiaia per i lavoratori dipendenti;
la pensione di anzianità;
la pensione ai superstiti.
Quest’ultima prestazione previdenziale è quella che interessa per la trattazione dell’argomento in esame. La pensione ai superstiti può rivestire due forme: indiretta e di reversibilità.
Quest’ultima spetta al defunto il quale fosse già titolare di pensione diretta (vecchiaia, inabilità, anzianità). Essa spetta, altresì, al coniuge separato e divorziato che ha diritto a tale pensione purchè ricorrano le seguenti condizioni: a) sia titolare di assegno di divorzio; b) non si sia risposato; c) l’ex coniuge abbia iniziato l’assicurazione presso l’INPS prima della sentenza di scioglimento o della cessazione degli effetti civili del matrimonio.
La legge prevede (L.74/87), inoltre, che il coniuge divorziato abbia diritto alla pensione anche se il defunto si sia risposato e sia in vita il nuovo coniuge. In questo caso, però, l’INPS non paga automaticamente la pensione ma deve attendere una specifica sentenza del tribunale che divida la pensione tra i due interessati (coniuge ed ex coniuge) in proporzione alla durata del matrimonio di ciascuno.
Info: 091.616.14.04 – 333.23.23.849 H 24
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